Il lattosio e l'intolleranza
Di seguito desidero riassumervi quelle che secondo la mia esperienza sono le principali informazioni di base utili da conoscere sull'argomento.
Ci tengo a dire che non voglio certo sostituirmi ai medici e agli esperti, quello che vi riporto è quindi il frutto delle mie ricerche e della mia esperienza personale acquisita ormai in molti anni.
Ci tengo a dire che non voglio certo sostituirmi ai medici e agli esperti, quello che vi riporto è quindi il frutto delle mie ricerche e della mia esperienza personale acquisita ormai in molti anni.
L'intolleranza al lattosio può essere più o meno grave e si verifica quando non siamo più in grado di assimilare e digerire il lattosio, ovvero lo zucchero presente nel latte.
Questa impossibilità è dovuta alla mancanza di lattasi, l’enzima digestivo in grado di scindere, appunto, il lattosio.
Non venendo digerito dall’intestino, il lattosio finisce per fermentare per via della flora batterica, creando conseguentemente gas intestinale, ma non solo.
Sintomi
A seconda della carenza o assenza dell’enzima lattasi, i sintomi possono variare da individuo a individuo e solitamente si manifestano dopo circa un’ora dall’assunzione (tempo comunque piuttosto soggettivo).
In generale i sintomi possono essere molteplici, i principali tuttavia si possono riassumere come segue:
Dove lo troviamo
Il lattosio essendo uno zucchero, lo si può trovare, purtroppo, un po’ dappertutto. È vero che è contenuto specialmente nel latte (di tutti i tipi: vaccino, capra, bufala, pecora o altro) e nei prodotti lattiero caseari, ad ogni modo l’industria alimentare lo usa anche come conservante, additivo e/o addensante, per questo possiamo trovarlo in alimenti insospettabili, come per esempio, in alcuni tipi di insaccati, nei condimenti pronti e in diversi prodotti da forno.
Sono in circolazione diverse tabelle, spesso fuorvianti purtroppo, che cercano di riassumere gli alimenti contenenti lattosio e non. Per esperienza suggerisco di non prenderle troppo seriamente, in quanto è difficile cercare di trovare una regola e generalizzando si rischia solo di dare informazioni sbagliate, o quanto meno limitate.
L'importante, e sempre vivamente consigliato, è leggere molto bene le etichette dei prodotti che compriamo, questo sempre perchè può capitare che il produttore ne modifichi nel tempo la ricetta.
Questo vale anche nel caso per esempio di alcuni farmaci, a cui spesso non si pensa, ma che, sebbene in quantità più o meno basse, possono contenere lattosio.
Fortunatamente negli ultimi anni diverse aziende hanno messo sul mercato prodotti senza lattosio, o per meglio dire, a basso contenuto, in quanto hanno un valore inferiore allo 0,01% (ce ne sono poi altri che hanno invece una percentuale inferiore allo 0,1%).
Oggi troviamo comunque in commercio anche molte bevande vegetali, ottime sostitute del latte delattosato.
Gli integratori di lattasi
L’industria farmaceutica, ormai da anni, ha messo in commercio diversi tipi di integratori di lattasi che, presi prima di assumere pasti che contengono lattosio, ci aiutano nella digestione riducendo, o anche neutralizzando, gli spiacevoli sintomi che esso ci scatenerebbe.
Il numero di pastiglie da ingerire varia e va calcolata in base alla quantità di lattosio che stiamo per assumere.
Va comunque detta una cosa importante, ovvero, gli integratori di lattasi non sono curativi.
Se siete in dubbio su quale integratore scegliere, vi consiglio di dedicare un attimo del vostro tempo alla lettura delle tabelle comparative che ha fatto la bravissima food-blogger ed amica Stefania Zucca, alias Gavinedda Island, la quale ha analizzato e messo a confronto, dati alla mano, i principali integratori di lattasi in commercio.
Queste tabelle sono molto utili e vengono aggiornate costantemente. CLICCA QUI PER CONSULTARE LE TABELLE
Intolleranza al lattosio e/o allergia alle proteine del latte
Due terminologie da non confondere.
Senza dilungarmi troppo, la differenza si può riassumere dicendo che, mentre nella prima il problema è legato a un deficit enzimatico che porta all’incapacità di scindere e digerire il lattosio, la seconda coinvolge invece il sistema immunitario e può portare a complicazioni gravi.
Nel caso quindi si è allergici, è importante fare particolare attenzione ed evitare tutti quei cibi che sulle etichette riportano la dicitura “può contenere tracce di latte”. Frase che invece, alla maggior parte degli intolleranti, non crea problemi.
Per saperne di più
Per coloro che desiderano approfondire l’argomento relativo all’intolleranza al lattosio, vi riporto di seguito alcuni siti utili:
Vi suggerisco anche due gruppi di Facebook molto utili in caso di dubbi relativi a questa intolleranza, in cui potrete trovare persone competenti, ottimi consigli e suggerimenti di prodotti e ricette, tutti senza lattosio.
Questa impossibilità è dovuta alla mancanza di lattasi, l’enzima digestivo in grado di scindere, appunto, il lattosio.
Non venendo digerito dall’intestino, il lattosio finisce per fermentare per via della flora batterica, creando conseguentemente gas intestinale, ma non solo.
Sintomi
A seconda della carenza o assenza dell’enzima lattasi, i sintomi possono variare da individuo a individuo e solitamente si manifestano dopo circa un’ora dall’assunzione (tempo comunque piuttosto soggettivo).
In generale i sintomi possono essere molteplici, i principali tuttavia si possono riassumere come segue:
- Dolori addominali, crampi
- Meteorismo, flatulenza
- Mal digestione o digestione lenta
- Stanchezza
- Pesantezza di stomaco
- Gonfiore
- Diarrea (ma in alcuni casi anche stitichezza)
- Stanchezza
- Nausea
- Orticarie ed eruzioni cutanee
Dove lo troviamo
Il lattosio essendo uno zucchero, lo si può trovare, purtroppo, un po’ dappertutto. È vero che è contenuto specialmente nel latte (di tutti i tipi: vaccino, capra, bufala, pecora o altro) e nei prodotti lattiero caseari, ad ogni modo l’industria alimentare lo usa anche come conservante, additivo e/o addensante, per questo possiamo trovarlo in alimenti insospettabili, come per esempio, in alcuni tipi di insaccati, nei condimenti pronti e in diversi prodotti da forno.
Sono in circolazione diverse tabelle, spesso fuorvianti purtroppo, che cercano di riassumere gli alimenti contenenti lattosio e non. Per esperienza suggerisco di non prenderle troppo seriamente, in quanto è difficile cercare di trovare una regola e generalizzando si rischia solo di dare informazioni sbagliate, o quanto meno limitate.
L'importante, e sempre vivamente consigliato, è leggere molto bene le etichette dei prodotti che compriamo, questo sempre perchè può capitare che il produttore ne modifichi nel tempo la ricetta.
Questo vale anche nel caso per esempio di alcuni farmaci, a cui spesso non si pensa, ma che, sebbene in quantità più o meno basse, possono contenere lattosio.
Fortunatamente negli ultimi anni diverse aziende hanno messo sul mercato prodotti senza lattosio, o per meglio dire, a basso contenuto, in quanto hanno un valore inferiore allo 0,01% (ce ne sono poi altri che hanno invece una percentuale inferiore allo 0,1%).
Oggi troviamo comunque in commercio anche molte bevande vegetali, ottime sostitute del latte delattosato.
Gli integratori di lattasi
L’industria farmaceutica, ormai da anni, ha messo in commercio diversi tipi di integratori di lattasi che, presi prima di assumere pasti che contengono lattosio, ci aiutano nella digestione riducendo, o anche neutralizzando, gli spiacevoli sintomi che esso ci scatenerebbe.
Il numero di pastiglie da ingerire varia e va calcolata in base alla quantità di lattosio che stiamo per assumere.
Va comunque detta una cosa importante, ovvero, gli integratori di lattasi non sono curativi.
Se siete in dubbio su quale integratore scegliere, vi consiglio di dedicare un attimo del vostro tempo alla lettura delle tabelle comparative che ha fatto la bravissima food-blogger ed amica Stefania Zucca, alias Gavinedda Island, la quale ha analizzato e messo a confronto, dati alla mano, i principali integratori di lattasi in commercio.
Queste tabelle sono molto utili e vengono aggiornate costantemente. CLICCA QUI PER CONSULTARE LE TABELLE
Intolleranza al lattosio e/o allergia alle proteine del latte
Due terminologie da non confondere.
Senza dilungarmi troppo, la differenza si può riassumere dicendo che, mentre nella prima il problema è legato a un deficit enzimatico che porta all’incapacità di scindere e digerire il lattosio, la seconda coinvolge invece il sistema immunitario e può portare a complicazioni gravi.
Nel caso quindi si è allergici, è importante fare particolare attenzione ed evitare tutti quei cibi che sulle etichette riportano la dicitura “può contenere tracce di latte”. Frase che invece, alla maggior parte degli intolleranti, non crea problemi.
Per saperne di più
Per coloro che desiderano approfondire l’argomento relativo all’intolleranza al lattosio, vi riporto di seguito alcuni siti utili:
- aha! Centro Allergie Svizzera
- Migros Impuls, allergie e intolleranze alimentari
- AILI, Associazione italiana latto-intolleranti
Vi suggerisco anche due gruppi di Facebook molto utili in caso di dubbi relativi a questa intolleranza, in cui potrete trovare persone competenti, ottimi consigli e suggerimenti di prodotti e ricette, tutti senza lattosio.